Quando si devono effettuare investimenti e non si hanno conoscenze specifiche, è opportuno chiedere una consulenza finanziaria. In Italia, operano quattro diversi soggetti che svolgono questo servizio: le banche, i promotori finanziari, gli agenti assicurativi e i consulenti finanziari indipendenti.
La consulenza finanziaria si occupa di predisporre un adeguato programma di investimenti di risorse finanziarie di un determinato individuo. In genere, si rivolgono ai consulenti finanziari le persone che non hanno adeguate conoscenze specifiche sull’argomento degli investimenti finanziari. In pratica, il consulente fornisce al cliente dei suggerimenti su come investire i propri risparmi, sulla base delle potenzialità economiche e degli obiettivi del cliente stesso.
Consulenza finanziaria indipendente: caratteristiche
La consulenza finanziaria indipendente si fonda sull’esistenza di un rapporto diretto di fiducia tra il cliente investitore e il consulente finanziario. Quest’ultimo elabora un piano di investimenti sulla base delle indicazioni specifiche fornite dal cliente. Il consulente indipendente viene pagato dal cliente e, non appartenendo a gruppi finanziari o assicurativi, garantisce di agire esclusivamente nell’interesse del cliente. Durante la sua attività, il consulente entra nel merito della situazione economica e finanziaria del cliente, per poter fornire le indicazioni sulle scelte dei prodotti da acquistare. Inoltre, deve monitorare l’andamento dell’investimento nel tempo e comunicare al cliente quale sarà il ricavo finale delle somme investite.
Il consulente, monitorando costantemente le somme investite per conto e nell’interesse del cliente, funge da prezioso intermediario tra il cliente e i mercati finanziari, cercando di risolvere tutte le complessità e le minacce che i mercati stessi presentano.
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La normativa sulla consulenza finanziaria indipendente
Attualmente, i consulenti finanziari indipendenti sono soggetti alle Direttive emanate dall’Unione Europea per gli strumenti finanziari.
Tale normativa, nata con lo scopo di tutelare gli investitori a livello europeo, prevede alcuni obblighi a carico di coloro che prestano consulenza finanziaria. In pratica, il consulente finanziario deve agire secondo i principi di correttezza professionale, fornendo ai clienti informazioni esposte con chiarezza e in maniera esaustiva, senza spingerlo verso determinati prodotti perseguendo interessi personali, ma consigliando delle soluzioni adeguate alla sua situazione finanziaria, in un’ottica temporale che tenga conto degli obiettivi e delle aspettative del cliente stesso.
Dal 2018 è entrata in vigore la MIFID 2 che aumenta la tutela per il cliente, obbligando chi presta consulenza finanziaria a comunicare se la stessa sia indipendente o meno, se sia relativa a una determinata cerchia di prodotti o se, invece, si riferisca a una vasta gamma. Inoltre, il consulente deve esporre le commissioni a carico del cliente e con cadenza periodica, deve presentare al cliente un rendiconto relativo all’andamento dell’investimento. Con la MIFID 2 il legislatore ha voluto aumentare la tutela per il cliente, facendo chiarezza sulle figure dei consulenti finanziari e sul loro operato, allo scopo di capire se il consulente sia indipendente oppure sia legato a qualche gruppo finanziario o assicurativo.
Inoltre, anche nella MIFID 2 viene ribadito il concetto che il consulente deve sempre agire nell’interesse del cliente.
I requisiti
In Italia, la normativa in vigore è stata emanata dalla Consob, con delibera n. 19548 del 17 marzo 2016, e ha ridefinito i requisiti e le terminologie di consulenti finanziari. In base a tale delibera il consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede prende il posto del promotore finanziario, mentre il consulente finanziario autonomo sostituisce il consulente finanziario. Nella stessa occasione, è stato istituito l’albo unico dei consulenti finanziari in sostituzione dell’albo unico dei promotori finanziari. Di conseguenza, si tende a uniformare il promotore e il consulente finanziario, mentre invece la differenza tra le due figure è notevole. Infatti, il consulente finanziario indipendente svolge in maniera totalmente autonoma la propria attività, mentre il promotore spesso è legato a vincoli con gruppi finanziari o assicurativi. In definitiva, soltanto il consulente finanziario autonomo o le SCF (Società di Consulenza Finanziaria) garantiscono, in via esclusiva, la consulenza priva di conflitti d’interesse.
Il consulente finanziario indipendente è contraddistinto dal tipo di remunerazione che è esclusivamente con parcella al cliente finale, dove sono specificati i costi di intermediazione.