Una delle tematiche più complicate per chi gestisce un’azienda è quella della contrattualistica. I contratti aziendali sono infatti un argomento molto spinoso che non si può affrontare alla leggera. Basta un solo piccolo errore per compromettere tutto e vedersi arrivare sanzioni anche pesanti. Questo fondamentalmente è il motivo principale per cui molte aziende ormai si avvalgono di una consulenza legale per i contratti di lavoro, per evitare quindi un dispendio di tempo, energie, e risorse che possono a buona ragione essere impiegati in altri ambiti.
Contratti aziendali collettivi, cosa sono
I contratti di lavoro collettivi sono degli accordi che vengono stipulati tra i massimi organi sindacali suddivisi per categorie lavorative e le associazioni nazionali dei datori di lavoro. Sono dei veri e propri accordi di diritto privato che prevalgono sugli accordi individuali. In parole più semplici, se un datore di lavoro assume un lavoratore, le lettere di assunzione che regolano i loro rapporti non possono contenere condizioni meno favorevoli per il dipendente rispetto alla contrattazione nazionale.
Erroneamente molti imprenditori pensano di avere a livello contrattuale un potere maggiore di quello del lavoratore. Questo è dovuto al fatto che fino a non troppi decenni fa il datore di lavoro poteva fare il bello e cattivo tempo, facendo leva su quelle che erano le proprie “armi”, in parole povere pensava di avere sempre e comunque il coltello dalla parte del manico. Oggi, grazie anche al lavoro svolto dai sindacati, quelli che erano dei veri e propri abusi sono stati eliminati, ma purtroppo, come ogni cosa, c’è il rovescio della medaglia, quindi molti paletti per gli imprenditori.
Le richieste dei sindacati
I sindacati, nella fase di contrattazione, presentano diverse richieste al datore di lavoro. Il contratto ha una durata, e avviene spesso che in procinto della sua scadenza i lavoratori avanzino nuove richieste (alcune giuste altre meno) con scioperi e mobilitazioni della categoria interessata. Questo viene fatto logicamente per ottenere più vantaggi possibile, innescando un vero braccio di ferro con la controparte.
Iniziano così le trattative ed è proprio qui che la consulenza di un avvocato può fare la differenza, dato che si potrebbero avanzare richieste inesaudibili o eccessive.
Le normative sono in costante cambiamento
Un altro problema inerente i contratti collettivi nazionali è il fatto che la normativa cambia molto di frequente, seguendo quelle che sono le correnti governative. Spieghiamo meglio. Diversi governi si sono succeduti negli ultimi anni, nei prossimi mesi ci saranno le nuove elezioni e ancora una volta le normative potrebbero cambiare. Questo significa ragionevolmente che anche il miglior imprenditore potrebbe avere difficoltà a districarsi nel mare magnum e quindi la cosa migliore è affidare il compito a un esperto.
Il consiglio è quello di rivolgersi a uno studio legale che possa seguire l’azienda possibilmente in modo continuativo. Questo è preferibile rispetto a un consulto esterno perché così si potrà affidare al legale tutto quello che riguarda l’azienda, che dovrà conoscere benissimo in modo da tutelarla e farne gli interessi.