attrezzatura per fare il vino

In Italia la cultura del vino è molto forte e sentita tanto che, soprattutto negli ultimi tempi, sono in molti che hanno ricominciato ad avvicinarsi all’antica pratica della vinificazione. Il vino è appunto, come detto, uno dei prodotti di eccellenza della nostra terra. Le tecniche di vinificazione sono state perfezionate nel corso di migliaia di anni e hanno permesso in questo modo, a semplici agricoltori, di creare i vini più famosi che oggi conosciamo. Ecco perché fare il vino in casa potrebbe essere più semplice di quanto si possa immaginare. Questa guida è un riassunto degli strumenti irrinunciabili per produrre un vino di qualità con la propria uva.

Quali sono gli attrezzi indispensabili?

Il processo di vinificazione non è molto complesso ma richiede l’utilizzo di alcuni strumenti precisi che siano in grado di svolgere efficacemente alcune mansioni. In generale, comunque, il primo passaggio per la produzione di un vino di qualità è disporre di una buona uva. Affinché l’uva abbia una qualità elevata è necessario dotarsi di alcuni strumenti che siano in grado di determinare con precisione quale sia il grado alcolico finale del vino. Per determinare con precisione questo parametro è necessario servirsi del refrattometro. Questo strumento è in grado di calcolare a partire dalla quantità di zucchero presente all’interno degli acini d’uva e grado alcolico finale permettendoci di determinare con la buona precisione il momento ideale per la raccolta dell’uva. Questo permette inoltre di riuscire a scegliere con precisione la tipologia di vino che si desidera produrre evitando in questo modo errori grossolani.

Quali sono gli strumenti indispensabili per la vendemmia?

Alla base della produzione di un buon vino vi è sicuramente la vendemmia che deve essere portata avanti con attrezzi semplici ma precisi: forbici, guanti, un carrello per spostare cassette piene d’uva e cassette in plastica con il fondo pieno e non forato. Questo dettaglio è essenziale per raccogliere il succo che si crea durante la raccolta dell’uva ed evitare di perdere delle preziose gocce del nostro lavoro. La diraspatrice, o, pigiodiraspatrice è uno strumento molto utile che permette di separare velocemente l’uva dai raspi. Sebbene qualche tempo fa questo passaggio venisse svolto manualmente oggi la presenza di sistemi automatizzati permettono di semplificare e rendere più precisa la pigiatura e la diraspatura dell’uva ottenendo un prodotto finito uniforme e senza la presenza dei rospi appunto.

Cosa utilizzare per raccogliere il vino dopo la pigiatura?

Dopo la pigiatura è necessario raccogliere il vino in appositi tini. A questo scopo è necessario l’utilizzo di un apposito mastello che serve per raccogliere il mosto pigiato. Il composto rimarrà qui per il tempo necessario per il processo di fermentazione che varia in base all’uva scelta. Attenzione a non portare il mosto fino all’orlo in quanto durante la fermentazione vi è una notevole espansione di volume. Molto utile è inoltre il follatore, uno strumento che permette di rimescolare il mosto favorendo la creazione di un profilo aromatico definito. Infine, attenzione a dotarsi di serbatoio adeguati a contenere efficacemente il nostro vino per la maturazione finale. In questo caso ci sono due vie: o l’utilizzo di contenitori o botti in acciaio, che non migliorano in maniera considerevole il profilo organolettico del vino; oppure, utilizzare le più tradizionali botti in legno che sono in grado di aumentare notevolmente la qualità del vino prodotto.

Di Elisa

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